Giuliano Briganti

Eduard Thöny

Eduard Thöny
Brixen 1866 – Holzhausen ( Ammersee) 1950
Figura che legge, con un cane
Inchiostro, matita, tempera e biacca su carta, mm 350x260
 
Bibliografia: Carla Pellegrini, Eduard Thöny. Una nota, catalogo della mostra, Milano, Galleria Milano, marzo 1968, p.326 come "Donna che legge"; Carla Pellegrini, Eduard Thöny. Una nota, catalogo della mostra Roma, Galleria Don Chisciotte, 10 aprile- 2 maggio 1968 n.78 come "Donna che llegge".
 
Figlio di uno scultore sud-tirolese attivo localmente, Eduard Thöny si trasferì giovanissimo a Monaco di Baviera, dove studiò all’Accademia di Belle Arti.
A partire dal 1896 lavorò come illustratore e caricaturista per la nota rivista satirica Simplicissimus, fondata in quell’anno da Albert Langen, editore, e da Theodor Heine, giornalista. Per le sue pagine Thöny disegnò oltre 2.000 tavole, proseguendo la sua collaborazione fino alla chiusura della rivista nel 1944.
Soggetto delle sue illustrazioni, le gerarchie militari della Germania guglielmina come la sua agiata borghesia, i riti della buona società monacense, le manifestazioni degli studenti e le abitudini delle classi rurali. Tra i suoi bersagli, anche l’italianizzazione forzata del Sud Tirolo dopo il primo conflitto mondiale, fortemente contestata dalla rivista in una campagna contro il fascismo e Mussolini a cui Thöny, proprio in virtù delle sue origini familiari, aderì con assoluta convinzione.
Alla sua attività di illustratore era appunto dedicata la sezione principale della mostra intitolata all’artista dalla città natale nel 2016 (Eduard Thöny. Profili, figure, nature. Bressanone, Palazzo Vescovile, 19 marzo -31 luglio 2016) che accanto ai disegni originali per le tavole di Simplicissimus riuniva alcuni dipinti di paesaggio e di figura e alcune sculture prodotte dal padre, Christian Thöny (1836 – 1902).
A questo nucleo, in gran parte proveniente dalla collezione di Michael Seeber e dai familiari dell’artista, si aggiunge il foglio della collezione Briganti, preparatorio per la tavola a pagina 474 del numero di Simplicissimus uscito il 17 ottobre del 1910.
Intitolata “Die Familien Schriftstellerin” (Lo scrittore di famiglia) l’illustrazione è commentata da un’ulteriore didascalia (“Il mio carlino ha un blocco mentale…” che si riferisce al cane addormentato nel grembo della protagonista.
Nell’impossibilità di coglierne i riferimenti e il bersaglio, dobbiamo limitarci oggi ad apprezzarne la sapienza formale, la sicurezza del tratto e l’incisività dei contrasti cromatici.
Ludovica Trezzani
 
Gennaio 2017